Cenni storici - tracivettaemarmolada

Sito delle parrocchie dell'Alto Agordino
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Cenni storici

Il santuario
Origini del Santuario
 

Nel 1653 una grave calamità si abbatte sulla frazione di Calloneghe, minacciando la vita e le case degli abitanti. I documenti dell’epoca non specificano di quale pericolo si sia trattato, ma attestano che in tale circostanza essi siano ricorsi all’intercessione della S. Vergine, promettendo di erigere una chiesa in suo onore se fossero stati esauditi. Il 15 marzo 1654 i capi famiglia di Calloneghe si riunirono per sottoscrivere il voto. Trascorsero molti anni senza che la chiesa potesse sorgere. Ma a ricordare agli abitanti di Calloneghe la promessa e per spronarli ad adempierla, concorse la fede e la pietà di un certo Simone Rossi. Questi nel 1692 portò da Innsbruck, dove era migrato per lavoro, la riproduzione in legno dell’immagine della Vergine Ausiliatrice che si venerava nella chiesa di S. Giacomo di quella città. Per esporre alla venerazione immagine della Madonna fece costruire, con il concorso della popolazione, una chiesina nella quale i devoti di Calloneghe potevano raccogliersi e pregare. In ricordo della grazia ottenuta, la chiesetta fu denominata della “Madonna delle Grazie”.
Nel 1722, per l’aumento della popolazione e per l’accorrere dai paesi vicini, si dovette ingrandirla. Nel 1885 la statuetta lignea della Madonna fu sostituita da una tela di Domenico De Biasio, rappresentante la Madonna con il Bambino seduto sulle ginocchia, il quale, con le braccia aperte, sembra accogliere amabilmente i suoi fedeli.

L’antico Santuario
 
La chiesetta che occupa il centro del piazzale è dotata di un grazioso campanile con cuspide a bulbo.
 
Il villaggio della Regola di Calloneghe anticamente si chiamava “Sdernade" e solo in epoca successiva, con il diffondersi della devozione a questo Santuario, venne chiamato “Santa Maria delle Grazie".
 
 
L'interno
 
L’antica chiesetta aveva tre modesti altari in muratura, ora scomparsi. Nel 1885 l’altare maggiore fu sostituito da un altare in legno sul quale è collocata la statuetta di S. Maria delle Grazie che fu portata da Innsbruck da Simone Rossi. Sullo zoccolo porta la data del 1692.

 
 
La Parrocchia
 
L’11 gennaio del 1771 si staccò la frana dal monte Piz che ostruì la valle dando origine al lago di Alleghe. La gente di Calloneghe, che faceva riferimento alla parrocchia di Alleghe, si trovò in difficoltà dovendo fare un lungo tragitto per raggiungere la parrocchiale dato che il lago arrivava quasi fino a Caprile. Per questo l’antica chiesetta del Santuario nel novembre dello stesso anno divenne Parrocchia con un suo sacerdote.

 
 
La venuta dei Francescani e la costruzione del nuovo Santuario
 
Dopo aver attraversato i secoli tra momenti felici e tristi eventi, il vecchio Santuario appariva in rovina e insufficiente a contenere i fedeli.
 
Perciò l’ultimo Parroco diocesano, Mons. Luigi Pallua, lanciò l'idea della costruzione di un nuovo Santuario, ma il suo sogno s’infranse, soprattutto dopo i danni della Seconda Guerra mondiale.
 
Poco prima di morire, si rivolse al P. Romualdo Treve, religioso francescano nativo di S. Maria, esprimendo il desiderio che potessero venire i Frati Minori a sostituirlo nell’assistenza ai fedeli e ai pellegrini e a iniziare la costruzione di un nuovo edificio più adatto allo scopo.
 
Il Vescovo di Belluno, Mons. Bortignon, informato da P. Romualdo, si mise in contatto con il Superiore Provinciale dei Frati Minori del Veneto e il 7 ottobre 1945 il Santuario di S. Maria delle Grazie fu affidato ai Padri francescani. Questi si misero subito al lavoro, restaurando innanzitutto il vecchio Santuario, lanciando l’idea di quello nuovo e raccogliendo offerte tra i devoti, i pellegrini, e tra gli emigranti nativi di S. Maria, sempre legati alla Madonna che ricordava loro la patria d’origine.  
 
Il progetto fu disegnato dall’Arch. Pietro Celotto di Montebelluna.
 
Il nuovo Santuario fu benedetto il 20 giugno 1954 e fu consacrato il 22 agosto 1965 da Mons. Muccin, Vescovo di Belluno.
 
Da quel giorno nuovi lavori e molti abbellimenti furono apportati dai Padri francescani con l’aiuto dei fedeli e dei pellegrini.
 
La presenza dei padri francescani ha fine il 4 ottobre 2021 quando p. Pietro, l’unico rimasto, per la mancanza di altri frati che lo potessero affiancare, dovette lasciare la Parrocchia.
 
Ora si prende cura del Santuario un sacerdote docesano.
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